La memoria

Giuliana Ghiandelli Consulting- Studio Olistico

La memoria

A cosa serve la memoria?

La memoria può ingannare anche se è una specie di album di foto dove i vissuti vengono immagazzinati. La memoria esiste per aiutarci a adattarci meglio alla situazione presente e provvedere meglio a ciò che accadrà in futuro. I ricordi includono emozioni, anche solo nel vedere una persona da lontano provoca una reazione di gioia o avvicinamento o allontanamento, anche vedere un cibo provoca piacere o disgusto.

I ricordi non influiscono solo sul pensiero e sulle emozioni attuali ma anche sul nostro comportamento futuro in simili situazioni. A seconda dei ricordi si fanno predizioni e in funzione delle predizioni compiremo un’azione di avvicinamento o fuga. La cosa che preoccupa è che questi ricordi cambiano l’atteggiamento e/o comportamento per poterci adattare possono essere autentici ma allo stesso tempo falsi.

La memoria viene pubblicata di continuo nella quale si può leggere solo l’ultima versione che è stata modificata compreso il falso. Sono questi gli inganni della mente che ci aiutano a adattarci. 

Ritorno al futuro: la memoria, specialmente quella autobiografica, è descritta come un viaggio mentale nel tempo e ora si sta studiando non solo il viaggio mentale verso il passato ma anche verso il futuro, quindi, la capacità di pianificare e prevedere il futuro. Se la memoria implica la possibilità di rivisitare il passato allora l’immaginazione, la pianificazione, persino il sognare a occhi aperti ha molto a che vedere anche con il vedere il futuro e i mondi possibili cioè quello che potrebbe avvenire. 

I ricordi regolano le nostre decisioni: l’io che sperimenta la vita nel presente è molto diverso dall’io che ricorda e pianifica, quello che ricorda il passato e progetta il futuro. Quello che pianifica è sempre quello che ricorda non quello che sperimenta. L’Io del presente è indipendentemente dall’ordine in cui si sono verificati gli eventi, però l’io che ricorda ha un ricordo più piacevole quando le cose belle sono avvenute alla fine. L’io che ricorda è quello che prende le decisioni (quello che viaggia mentalmente nel tempo). La maggior parte della gente manifesta una maggiore disposizione a ripetere l’esperienza quando la parte buona è arrivata alla fine. 

Delegare a terzi il compito di ricordare: è chiaro che quello che si trova su Google non importa ricordarlo, quindi, non ci sforziamo di ricordare i particolari dell’informazione. Dalle ricerche stanno valutando se le fotografie aiutano a conservare i ricordi o se avviene il contrario. Consapevoli di non potere catturare il momento e conservarlo per sempre pur sapendo che si sarebbero dimenticati i dettagli si sceglie sempre più spesso di fare le foto. La nostra mente è sempre la stessa e retta sempre dalle stesse leggi: fondamentalmente la legge del minimo sforzo sembra una sciocchezza ma non lo è.

I processi cognitivi sono molto dispendiosi dal punto di vista energetico e il cervello umano li deve amministrare nel medo più efficiente. Tendiamo a fare tutto con il minimo sforzo possibile. In questo caso se possiamo contare su un aiuto per ricordare, il cervello spenderà meno risorse per ricordare; allo stesso modo quando lo aiutiamo al fine di individuare informazioni (wikipedia) ha bisogno di meno risorse da investire per ricordare i dati. Non è utile lasciare che il corettore automatico lo faccia per noi.